Io, foglia di insalata, sono diversa da
voi umani, ma non quanto voi crediate.
Io, che mi alimento senza avere una
bocca e respiro senza avere polmoni, come potrei non avere il
pensiero, pur se priva di un cervello?
Senza avere occhi, io percepisco la
luce, che è, assieme alla terra, nutrimento e sostanza del mio
essere.
Io posso pensare le cose che vi dico
perché ho una memoria storica e questa, come accade a voi umani
senza che ve ne rendiate conto, mi consente di vivere e di sentire
andando oltre la breve durata della mia esistenza. Ho accumulato
dentro di me l’esperienza di miliardi di foglie di insalata che mi
hanno preceduto, che hanno vissuto e visto cose che non fanno parte
della mia specifica esperienza di vita, ma che pur conosco.
I temporali, gli arcobaleni, le soffici
nevicate, le visite del gatto e quelle della più paziente lumaca non
mi sono estranee.
Posso condividere con voi la sete e il
dolore.
Infatti posso soffrire la sete per le
nuvole capricciose o per il contadino distratto; posso subire le
ingiurie dolorose di un passero dispettoso o della grandine
assassina, e sentirmi triste e tremante nella notte troppo lunga, io
che sono verde di luce.
Certo le notti di luna piena mi danno
un lieve conforto e anche le notti stellate mi donano qualche
sorriso; però solo il sole è in grado di darmi quel calore deciso e
quella vibrante luminosità che mi fanno star bene…….come succede
a voi del resto.
E quando il momento del trapasso verrà,
mi auguro che non sia la interminabile marcescenza dovuta
all’incoscienza di chi semina ma non raccoglie, ma il deciso
passare di un coltello affilato, che tronchi con la vita anche
qualsiasi sofferenza possibile. E questo è esattamente quello che
voi umani augurate per voi stessi.
Laboratorio di scrittura 2012
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